#les combattants
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guycourtheoux · 1 year ago
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LE REGNE ANIMAL, de Thomas Cailley Avec Romain Duris et Paul Kircher, le fantastique made in France au cinéma actuellement
Il est bien rare que le cinéma français se lance dans le fantastique, et encore plus rare qu’un acteur ‘bancable’  joue le jeu. C’est le cas pourtant avec LE REGNE ANIMAL, où Romain Duris laisse la place belle à un jeune comédien ultra doué : Paul Kircher. Romain Duris est, on le sait un comédien remarquable, qui peut tout jouer et le voir partager l’affiche, pour ne pas dire s’effacer devant un…
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soeurdelune · 4 months ago
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c'est vraiment une douleur particulière quand tu vois quelqu'un utiliser un de tes avatars sur un forum mais en créditant un·e autre créateurice (en confondant/se trompant j'imagine?) 😭 puis c'est un poil délicat à dire aussi erh
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antonio-m · 10 months ago
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"Thésée combattant le Minotaure" by Étienne-Jules Ramey (1796-1852), Jardins des Tuileries, Paris.
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lanymphedaphne · 5 months ago
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* post per i pochissimi affezionati che si domandano di me
se volessi fare un recap dall'inizio del nuovo anno ad adesso scriverei che il tempo è scorso fra le mie mani senza che io effettivamente ne avessi piena coscienza a. e t. sono cresciuti moltissimo e hanno iniziato ad andare a scuola b. é una creaturina di appena un anno composta posata e seria ma quando sorride ti manda letteralmente il cuore in un mare di giuggiole aver avuto la fortuna di poter intraprendere una nuova avventura lavorativa é stato provvidenziale e salvifico mia nonna letteralmente come una leonessa combatte quella condizione terribile di malattia con un carattere ed una forza d'animo incredibile inviarle libri riviste e foto e chiamarla con assiduità non attutisce molto il rammarico di non poterle stare più vicina "da vicino" la mia presenza online si è ridotta drasticamente ad esclusione di un piccolissimo spazio di foto su patreon che curo con una leggerezza che raramente mi caratterizza e che mi tengo ben cara in compenso sono riuscita a leggere tre saggi e ad approfondire bene i temi legati al mondo della nutrizione il tempo libero è pochissimo ad eccezione dei momenti in cui l'umore è terribile e soffocato dall'ansia mi accorgo di vivere momenti assolutamente perfetti come la colazione al parco di questa mattina con b. vista fiume dove l'acqua brillava e le canoe sembravano avanzare come in una danza delicatissima con gli alberi che rendevano l'ombra freschissima o il gelato giuditta di ieri sera prima di entrare a lavorare o in generale le sere d'estate trascorse a passeggiare non ho previsto vacanze e di cose che non funzionano ne restano ancora troppe ma non posso che essere gratissima per poter avere l'occasione di migliorare ed essere ed avere ciò che desidero e per essere riuscita ad uscirne illesa da tutta una serie di vicende oggettivamente pesanti ed impattanti questa sera ho la visita dalla dottoressa e spero per quel momento di aver conservato il medesimo approccio vi leggo ogni volta che ho modo e sarei felicissima di ricevere cose scritte da voi in cui mi raccontate quello che vi va
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raffaeleitlodeo · 1 month ago
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Discorso tenuto da Daniele Leppe davanti al papa nella Basilica San Giovanni in Laterano, in data 25 ottobre 2024.
Ringrazio Sua Santità e ringrazio il Vicariato di Roma per questa opportunità unica. Nel ringraziarLa Le rappresento una realtà invisibile, quella di una trincea dove anche Dio ha abbandonato tutti.
Credo di essere la persona meno adatta a raccontare il disagio che vivono le nostre periferie.
Nella vita di tutti i giorni faccio l’avvocato. Sono nato in un quartiere popolare di Roma, figlio di un impiegato e di una casalinga, una famiglia semplice che mi ha dato la possibilità, con molto sacrificio, di studiare. Per questo ho deciso di restituire ai quartieri dove sono nato e cresciuto un po’ della fortuna che ho avuto. Ho messo a disposizione la mia professionalità per aiutare le persone più semplici, gli ultimi quei dannati che non sanno di esserlo, gli abitanti dei quartieri popolari di questa città, troppo spesso dimenticati, che troppo spesso tornano ad essere cittadini come gli altri solo in occasione delle campagne elettorali.
Al di fuori della mia attività lavorativa, esercito il mio volontariato professionale in due quartieri difficili di Roma: Tor bella monaca e il Quarticciolo.
Il primo, nato nei primi anni ‘80, rappresenta l’ultimo intervento di edilizia pubblica fatto nella capitale, che doveva essere un quartiere modello e che, invece, è diventato il terzo carcere a cielo aperto della capitale: ci vivono ben 800 persone agli arresti domiciliari.
Il secondo, il Quarticciolo, anch’esso ultimo quartiere popolare edificato, ma questa volta durante il fascismo, negli anni 40, che è rimasto tale e quale a 80 anni fa.
A Tor bella monaca collaboro con l’associazione Tor Più Bella di Tiziana Ronzio; una donna che da sola combatte una lotta senza sconti, e per questo paga lo scotto dell’isolamento umano, contro gli spacciatori, che dispensano la vita e la morte in quel quartiere. Tiziana è riuscita, da sola, a liberare dal controllo della criminalità organizzata il suo palazzo, in via santa Rita da Cascia, con un effetto domino su tutto il comprensorio di case che costeggiano la via.
Ha lottato per i suoi figli e per le persone che vivono nel suo palazzo, e per questo paga un prezzo altissimo.
Vive sotto scorta ogni ora della sua giornata perché la sua vita è in pericolo. Non può uscire da sola nel quartiere. Riceve continue minacce da parte della criminalità organizzata mentre le Istituzioni non riescono ad andare al di là di una solidarietà formale.
Non sappiamo nemmeno quante persone abitino in quel quartiere.
Le statistiche parlano di 28000 persone, ma poiché molti degli immobili pubblici sono occupati, i dati non corrispondono alla situazione reale. Nel quartiere ci sono 14 piazze di spaccio. Gli spacciatori, il primo datore di lavoro del quartiere, pagano le vedette, i pusher; le famiglie che nascondono la droga nel proprio appartamento, corrompono l’anima dei giovani e privano le persone di un futuro dignitoso.
C’è una presenza altissima di ragazze madri con figli nati da relazioni diverse, con mariti ristretti in carcere. Di anziani disabili. Di povertà, educativa e alimentare. Accanto a un tessuto sociale straordinario colpisce, nell’anno giubilare, l’assenza delle Istituzioni, che intervengono nel quartiere solo come forza repressiva e per questo sono viste come nemiche, incapaci di comprendere il disagio e le difficoltà di chi vive nella povertà.
Sembra di assistere ad una sorta di tacito patto sociale in questa città.
Nei quartieri poveri della capitale viene lasciata vita facile alla criminalità organizzata più invadente, per consentire agli abitanti della Roma bene di vivere in tranquillità.
La mia attività, in realtà, non è tanto giuridica: il più delle volte mi occupo di collegare i fili immaginari fra i poveri diseredati e le Istituzioni, per risolvere problemi che altrove sarebbero semplici, ma che in condizioni di povertà diventano insormontabili.
Le condizioni di degrado umano, abiezione, povertà, sono indicibili.
Donne che vendono il proprio corpo per comprare la droga, genitori in mano ad usurai per pagare i debiti contratti dai figli, bambini che crescono con i nonni, famiglie distrutte dalla droga e dalla povertà.
Quattro mesi fa ho partecipato ad una messa tenutasi in ricordo di un bimbo morto nel quartiere a causa dei ritardi nei soccorsi provocati dalla rottura di un ascensore e di una ragazza morta investita lungo via di Torbellamonaca.
La messa si teneva di domenica mattina, dietro la famigerata R5, un complesso popolare situato in via dell’Archeologia attualmente in ristrutturazione. Per entrare nel complesso ho contato 4 ingressi. Ognuno di questi ingressi era presidiato da spacciatori che, come in una sorta di confine immaginario, segnano l’ingresso fra il dentro e il fuori. Questo accadeva in pieno giorno, senza alcun imbarazzo, a pochi chilometri da qui.
Quando iniziai a lavorare nel quartiere ho conosciuto una donna che viveva prigioniera degli spacciatori. Il figlio aveva contratto un debito con uno di essi. Non riuscendo a pagarlo, è fuggito. Alla madre hanno bruciato l’attività imprenditoriale per vendetta. Non sa dove è andato a vivere il figlio e non vuole saperlo. Lo fa per proteggerlo. Lo sente solo con telefoni usa e getta. Lei continua a vivere nello stesso quartiere dove è cresciuto il figlio e dove riceve le minacce dei criminali per il debito contratto del figlio. Sembra un altro mondo. Siamo a 10 km da San Giovanni. Non sembra di essere in un paese ricco, in una democrazia liberale.
Il Quarticciolo, invece, è l’esempio dell’abbandono pubblico - né più né meno come Tor bella monaca - e della capacità delle persone di reagire, costruendo una speranza concreta per i più poveri.
Li collaboro con un’associazione; Quarticciolo ribelle, composta da ragazzi e ragazze che, finita l’università, hanno deciso di andare a vivere in quel quartiere, cui si dedicano giorno e notte.
Anche il Quarticciolo è una nota piazza di spaccio di Roma.
Come tutti i quartieri di edilizia popolare, la povertà economica e sociale e l’abbandono del patrimonio pubblico da parte delle Istituzioni costituiscono l’humus ideale per la proliferazione della criminalità.
In quel quartiere gli spacciatori smerciano la loro roba seduti su comode sedie agli angoli delle strade, in particolare vendono crack, che trasforma i ragazzi che ne fanno uso, in zombie che girano come morti per il quartiere. È un quartiere dove la polizia di Roma capitale ha paura ad entrare e ha bisogno di un parcheggio privato per i propri poliziotti per evitare che le macchine siano vandalizzate, dove gli spacciatori minacciano gli operai delle ditte dell’Ater in occasione dei interventi per la manutenzione degli stabili, e tanto altro ancora.
I ragazzi di Quarticciolo Ribelle costruiscono, invece, giorno per giorno, un’alternativa possibile, con il loro esempio e con le loro attività.
Nel quartiere hanno realizzato una palestra popolare dove i bambini e le bambine sono seguiti, direi accuditi, e tenuti fuori da ambienti malsani.
I familiari i che non possono permetterselo, non pagano rette. Questi ragazzi, che come detto si sono soprannominati Quarticciolo Ribelle, hanno organizzato il doposcuola per i bambini.
Hanno creato, nel deserto, un ambulatorio sociale che interviene laddove lo Stato arretra.
Cercano di creare lavori, fornendo un’alternativa concreta, con un birrificio, una stamperia.
Come dicono loro, dove tutto chiude, noi apriamo.
Supportano le famiglie nei colloqui con i servizi sociali e nei colloqui scolastici.
Collaborano con l’università nell’immaginare un possibile alternativa.
Coprono buchi.
Danno ovviamente fastidio. Innanzitutto alla criminalità, che prospera laddove è maggiore il bisogno. Ma anche alle Istituzioni. Sono sentinelle attive che denunciano, senza sconti, le loro mancanze, le loro lacune.
Raccontano di come i prezzi delle case, sempre più insostenibili, allontano i poveri dalla loro città, trasformata in una Disneyland per ricchi e turisti.
Collaboro con associazioni scomode con problematiche insostenibili.
Perché la povertà e l’abbandono sono scomode.
È più facile costruire una cancellata, un recinto, un ghetto, per occultare la realtà che dare risposte concrete ai bisogni dei poveri.
Con tristezza infinita sono costretto a constatare che gran parte degli interventi pubblici delle Istituzioni per onorare il giubileo, nato anche per la promozione della dignità di ogni persona e per il rispetto del creato, non siano stati investiti e utilizzati per dare dignità agli abitanti più sfortunati della nostra città ma per rendere più comodi, belli e sicuri i quartieri bene della Città Santa che santa non può essere se non apre gli occhi sulle povertà diffuse che la popolano.
#roma
#giubileo
#periferie
#realtà_vs_belleparole
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au-jardin-de-mon-coeur · 3 days ago
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C'est dans les moments les plus difficiles que la force d'une femme se révèle dans toute sa splendeur. Derrière chaque sourire, chaque regard, se cachent des batailles silencieuses des victoires intimes. Dans ce regard partagé, il y a tout l'amour, la tendresse et le résilience du monde. Elles nous rappellent que l'espoir et l'amour peuvent fleurir même au coeur des épreuves. A toutes celles qui combattent, qui soutiennent, qui aiment - vous êtes notre plus belle inspiration.
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jeanchrisosme · 2 months ago
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Je n'attendais rien de toi. Je n'ai pas demandé de gentillesse, de pleurs, de combat, ni même que tu combattes le monde avec moi, j'avais besoin de sentir ton cœur avec moi, rien de plus.
Khalil Gibran
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christian-dubuis-santini · 1 month ago
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L’escrologie en une image: une paille en papier avec emballage plastique remplace une paille en plastique avec emballage papier. 🤡
«Le plus grand secret consiste à tromper les hommes afin qu'ils combattent pour leur servitude comme si c'était pour leur salut.»
Baruch Spinoza
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colonna-durruti · 4 months ago
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ASCANIO CELESTINI
FASCISTI contro ITALIANI
Bologna 2 agosto 1980
Il nuovo fascismo è il risultato di una sconfitta.
Ha le radici nel 25 luglio del ’43 con l’arresto di Mussolini e la fine del fascismo di governo col suo mito dell’impero. Il nuovo fascismo comincia a ristrutturarsi attorno al sentimento di vendetta e rivalsa dopo l’8 settembre aggrappandosi in maniera ancor più solida al nazismo tedesco e combatte per due anni una guerra contro l’Italia e gli italiani. Lo spiega Junio Valerio Borghese in una famosa intervista: «Combattere contro gli italiani non mi ha imbarazzato affatto». Siamo nel 1975 quando è già scappato all’estero dopo aver tentato il colpo di Stato dell’8 dicembre 1970. Per lui e per i suoi sodali della Decima Mas… quella che piace al “camerata” Vannacci, insomma…Per quei fascisti «Non era una guerra territoriale, era una guerra ideologica». In nome di quelle che definisce civiltà occidentale e mondo orientale, ribadisce che ancora «oggi combatto contro gli italiani» perché tra gli italiani ci sono i comunisti «che sono nemici e che se potessimo sterminarli io sarei molto contento».
Il fascismo di Salò è soprattutto questo: vendetta, rivalsa e anticomunismo. Un’ideologia che non solo ce li presenta orgogliosi dei crimini che hanno commesso, ma li vede anche pronti a commetterli di nuovo. A combattere con orgoglio “contro gli italiani”.
Giorgio Almirante lo dice chiaramente: «Sono stato fascista insieme con molti italiani fino alla fine con Mussolini e se le stesse circostanze potessero riprodursi io farei certamente le stesse cose».
Nel congresso del ’56 il fascista repubblichino fondatore del MSI conia una definizione chiara per i nuovi camerati della Repubblica quando parla di una strana contraddizione, ovvero: «L’equivoco, cari camerati, è uno e si chiama essere fascisti in democrazia».
Sempre Almirante, emblema del fascismo che è pronto a togliersi giacca e cravatta per tornare a indossare la camicia nera, si dichiara rispetto alla dittatura dei colonnelli in Grecia.
Per lui i «veri patrioti greci» sono i fascisti. E dichiara: «Noi siamo virilmente pronti alla realtà, senza ipocrisie. Qualora soluzioni anche di forza ci salvassero dal comunismo… ben vengano le soluzioni di forza».
Nel frattempo sono cominciate le stragi. Il fascismo ha una presenza ben articolata nel panorama della politica italiana: il partito dei fascisti in democrazia ha un piede nei governi (comuni, provincie, regioni oltre che in Parlamento); l’eversione di destra passa in scioltezza dallo spontaneismo di Mambro, Fioravanti e Ciavardini all’organizzazione di golpe e di stragi; cresce l’alleanza con la delinquenza di basso livello e con la criminalità che gestisce i grandi traffici e si relaziona col potere; si prepara alla colonizzazione dei mezzi di informazione e dei partiti politici per coinvolgere una classe dirigente presentabile e che non sia sfacciatamente amante dell’olio di ricino. E con questo ultimo passaggio siamo arrivati a quel magnifico documento trovato nel 1981 che descrive la strategia della loggia massonica P2. Ovvero il manifesto per una trasformazione democratica del paese dove «L’aggettivo democratico sta a significare che sono esclusi dal presente piano ogni movente od intenzione anche occulta di rovesciamento del sistema».
Se non teniamo conto di questa storia
non capiamo le motivazioni del neofascismo.
L’ideologia nefasta che accompagna la storia dell’Europa.
Che non si presenta sempre a petto nudo in mezzo al grano coi baffetti e il saluto col braccetto dritto, ma anche in giacca e cravatta, in tailleur e tacchi alti.
L’ideologia che colpisce i diritti in Parlamento, ma non disdegna l’uso della violenza esplicita, la strategia della tensione e del terrore come il 2 agosto del 1980 a Bologna.
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kiwioala · 9 months ago
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etoiles mission:
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Salutations, Etoiles ! Votre réputation de talentueux combattant et d'explorateur vous précède, et dans cet espirt, nous souhaitons vous confier une mission pour laquelle nous pensons que vous pourriez nous aider. La Fédération aimerait étudier la niveau de difficulté et l'accessibiliteé des nouveaux donjons et des divers boss présents dedans, et apprécierait votre aide pour vaincre 3 boss spécifiques du mod Cataclysm et nous fournir un rapport avec des informations sur chacun d'eux. Les boss à combattre sont : - The Ancient Remnant - The Harbinger - The Amethyst Crab
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Le rapport doit inclure pour chaque boss : l'emplacement du donjon une photographie du donjon, une description du loot obtenu et un bref descriptif du combat. Une fois que vous aurez terminé le rapport et qu'il aura éte examiné, nous veillerons à vous récompenser comme il se doit pour vos efforts. Vous pouvez également conserver tout loot acquis au cours de oette mission. Vous pouvez refuser cette mission en nous redonnant le livre, ou l'accepter en la conservant. Nous vous remercions pour votre temps et nous espérons que vous appréciez l'ile !
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ragazzoarcano · 4 months ago
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“Signori, per le cose si combatte. Si trova il coraggio e si combatte. Perchè le cose, tutte le cose, quelle belle e quelle brutte, contano solo per quanto si è disposti a lottare. Così è. Dalla vita non si scappa, dalle avversità non si scappa. Figuratevi se si può scappare dall’amore.”
— Maurizio De Giovanni
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antonio-m · 10 months ago
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"Thésée combattant le Minotaure" by Étienne-Jules Ramey (1796-1852). French sculptor. Jardins des Tuileries, Paris.
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ekman · 10 months ago
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Environ 18 heures après la diffusion de l’interview de Vladimir Poutine par Tucker Carlson, Twitter annonçait autour de 125 millions de vues. Je ne sais pas si ce missile-là est supersonique, ou s’il s’est déguisé en torpille au plasma, mais autant vous dire que c’est un brin la panique dans l’Occident collectif – pour ne pas dire “collecteur”. On m’a montré les réactions sur LCI (ou était-ce BFM ?) de chroniqueurs confus, d’experts délirants et de traine-sabres hystériques n’hésitant pas à se noyer dans leur logique de loser intégral : Poutine ment, alors mentons plus que lui encore. Fascinant ! Plus loin, c’est le chargé de communication du “National Security Council” des États-Unis, l’amiral John Kirby, qui ne parvient pas à dissimuler son agacement et son désarroi face au tsunami d’audience réalisé par cette longue séquence. “Les Américains savent qui est Poutine et ce qu’il a fait.” Oui, bien sûr John. Ils savent aussi que quelques heures plus tôt, Joe “Alzy” Biden affirmait que tout allait bien dedans sa boule d’escalier – deux jours après s’être entretenu avec Mitterrand. Les États-Unis fabriquent des mensonges comme ils impriment des dollars. C’est à dire sans vouloir comprendre qu’ils sont dans une fuite en avant qui un jour va cesser, Brics obligent. L’empire de la freedomerie s’écroule à son tour, emporté par cette méchante fièvre apparue un soir de novembre 1989. La liberté tue l’espérance et seuls ceux qui doivent lutter pour elle ont l’énergie pour se tenir debout. Je sais, c’est un poil sisyphien, mais c’est ce que j’ai observé tout au long des cinquante dernières années. Les combattants marxistes d’hier sont devenus des entrepreneurs libéraux et les porteurs de sacs de riz face caméra sont devenus des porteurs de parts anonymes. Mozambique et Amazon réunis dans la même équation fatale. Vladimir sourit. Il s’amuse à dérouler sa démonstration sans appel. Il aime bien Carlson, ça se voit, même s’il le rattache fatalement à cette nation de clowns psychopathes que sont devenus les États-Unis. Enfin “Unis”... pour quelques temps encore.
J.-M. M.
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jloisse · 6 months ago
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Pieds nus face à des soldats équipés d'armes de pointe.
🟩 Un combattant des Brigades Qassam marche autour de Deir al-Balah, dans le centre de la bande de Gaza, quelques instants avant de tirer le missile "Al-Yasin 105" sur un char de l'armée d'occupation.
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falcemartello · 1 year ago
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Ora immaginate, per puro spirito accademico, se ieri sera un gruppo di (butto a caso) casapound avesse assaltato la sede di #nonunadimeno   
Sono certa che tutti i giornali e le tv griderebbero stamattina al ritorno del fascismo, invocherebbero la chiusura d’ufficio del Movimento responsabile dell’attacco e via così.
Invece oggi non vola una mosca. #nonunadimeno    ieri sera ha assaltato la sede di Pro Vita Famiglia e nessuno grida alla violenza, nessuno invoca la libertà di espressione o di scelta. va tutto bene così.
E allora dove sta la cosiddetta democrazia, che protegge e rispetta le opinioni diverse in un contesto civile?
Semplice: non c’è.
A partire dagli idranti del 2021, per arrivare a ciò che sta facendo Israele a Gaza, sta pericolosamente passando l’idea che “chi è nel giusto può fare ciò che vuole” senza preoccuparsi delle conseguenze, che non ci saranno perché “il sistema” lo considera giusto e dunque al di sopra del giudizio.
Ed è una deriva pericolosa signori, perché abbiamo già visto nella storia cosa succede se si concede (volontariamente o meno) tutto il potere a (((Qualcuno))) che può agire in modo sostanzialmente impunito.
Lo stanno facendo (Gaza, ieri sera, obbligo si superGP sono degli esempi), lo hanno già fatto, lo faranno.
È tempo a mio avviso di rendersi chiaramente conto di vivere in una situazione di libertà condizionata.
Esattamente come negli anni Trenta in cui se sei d’accordo col sistema tutto bene, se vai contro ti meriti violenza e costrizioni (e multe, condanne penali).
Come si combatte uno pseudo-regime simile?
Esattamente come negli anni Trenta-Quaranta: con la coscienza di essere “Contro” questa narrazione, con la voglia di aprire gli occhi anche agli altri, ma nella consapevolezza che fare questo ci pone in pericolo, perché il sistema farà di tutto per fermarci. Coalizziamoci, facciamo propaganda quasi “clandestina”, ma cerchiamo di ricordare che purtroppo la soluzione non sarà pacifica.
Il Male si vince estirpandolo alla radice, non cercando di convincerlo a “cambiare”.
Scusate il mucho texto, ma le scene di ieri sera sono state un campanello di allarme troppo lampante per continuare a tacere.
Serena Balli
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scogito · 2 years ago
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"Lasciate stare l'amore. Chiamatelo come vi pare, ma lasciate stare l'amore. Voi masticate abitudini, gelosie, dipendenze, schiavitù, rassegnazione. L'amore queste cose le combatte."
De Pascalis
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